AGGIORNAMENTO delle 24 ora italiana dell’11. 2017: Quasi tutti gli individui del secondo pod di 240 globicefali che si è arenato nelle prime ore di sabato nella Golden Bay, sarebbero stati respinti con successo in mare (grazie anche all’arrivo dell’alta marea) nella tarda mattinata della domenica neozelandese (+12 ore rispetto all’italia). L’operazione è riuscita con l’impegno di una catena umana di volontari (foto) che ha letteralmente puntellato le acque della baia sabbiosa della South Island, sfidando il freddo e la possibile presenza di squali. I media locali riportano che i membri del secondo pod hanno preso il largo verso Sud.
AGGIORNAMENTO (ore 10 dell’11.2.2017): Brutte notizie da Farewell Split, il lido della Golden Bay neozelandese dove nella giornata di venerdì si erano spiaggiati oltre 400 globicefali. I volontari erano riusciti a salvarne e rimetterne in mare un centinaio, ma di questi 20 hanno dovuto essere abbattuti perché si erano spiaggiati di nuovo. Ma la beffa peggiore è che gli 80 sopravvissuti si sono uniti a un pod (un branco) di altri 120 globicefali e tutti insieme, a loro volta, risultano spiaggiati in un punto ancora più interno dell’insenatura. Le autorità fanno appello ai volontari ad accorrere nella zona per riprovare a salvarli nella mattinata di domani (stasera ora italiana).
Uno dei maggiori spiaggiamenti di sempre, su lidi che già in passato erano stati interessati dallo stesso tipo di fenomeno, è stato scoperto all’alba neozelandese di venerdì (ora italiana +12). Secondo quanto riportano i media locali e la BBC, che cita fonti della Ong Project Jonah, sarebbero in totale 416 i globicefali che si sono arenati, dei quali 300 già morti, sulla punta settentrionale di South Island.
Volontari, guardiamarina e ambientalisti, hanno formato delle catene umane per cercare di mantenere idratati gli animali rovesciandogli addosso secchi pieni d’acqua nella speranza di riuscire, con l’alta marea, a far loro riprendere il mare. Un primo tentativo nel corso della giornata ha avuto parziale successo, con circa 50 globicefali (chiamati dall’inglese balene pilota, pilot whales) che sono riusciti a tornare a largo.
Non si conosce ancora la causa di questo fenomeno, ma la zona di Golden Bay, una baia bassa e sabbiosa, è nota come “whale trap” da decenni e si trova sulla rotta che i cetacei compiono annualmente da e verso l’Antartide.
Può accadere che questi animali – che vivono in comunità molto numerose – perdano la rotta in prossimità di bassi fondali e quando un individuo del gruppo si arena, invia un segnale di soccorso per attrarre altri membri del suo pod, che a loro volta restano bloccati a causa della bassa marea.
Si tratta del peggior spiaggiamento di massa in Nuova Zelanda dal 1985, quando 450 cetacei rimasero arenati a Auckland. Mentre il record negativo assoluto risale al 1918, quando furono circa 1000 i cetacei a spiaggiarsi nell’isola di Chatham.