Mi chiamo Michela Muraglia e vivo a Milano con mio marito e i miei 5 gatti. Fosse per me allargherei volentieri la famiglia anche ad altre specie, ma la casa è un po’ stretta, perciò per ora mi devo accontentare. Ma chissà che in futuro qualcosa non cambi. Il mio sogno, da sempre, è lavorare con gli animali, ma solo ora, a 41 anni, ho voluto darmi una chance in questo senso. L’incontro con Myriam e i suoi corsi è stato molto stimolante e continuerò lo studio con i corsi avanzati, perchè so’ che amplieranno la mia visione. Sto’ per cominciare una scuola di Pet-Therapy che durerà un anno. Poi finalmente, potrò dedicarmi ai primi progetti con gli animali, mettendo in campo tutto quello che avrò imparato. Ma siccome c’è ancora davvero molto da scoprire, il mio sogno è l’etologia. Mi sono sempre sentita un’”etologa in erba”, gli animali mi attirano come calamite e desidero comunicare da cuore a cuore con loro più di ogni altra cosa. In loro c’è qualcosa di divino, c’è un amore misterioso che mi affascina.
I miei gatti mi hanno insegnato molto, della vita e della morte. Ogni volta che ho riconfermato la mia scelta di prendermi cura di loro, sono stata ricompensata mille volte, e sono cresciuta, attraverso le esperienze e gli incontri che si sono creati. Nulla succede per caso, e anche ciò che ci sembra più doloroso da affrontare, porta un messaggio per la nostra crescita. La cosa più importante che ho imparato, è che bisogna farsi guidare da quella vocina che grida dentro di noi e che ci dice cosa è davvero giusto fare, anche se tutto, intorno, vuole che andiamo nella direzione opposta. E così ho deciso di tenere Genna, la micia che vedete nella foto, che vive con me ormai da 13 anni. Da 7 anni è paralizzata per una caduta dal balcone (terzo piano). Il neurologo che all’epoca la visitò, mi prospettò un futuro terribile, per lei e per me, una vita di privazioni e di sofferenze. L’unica possibilità secondo lui era sopprimerla. L’ematoma midollare aveva bloccato i fasci di nervi e non aveva sensibilità profonda dalla vita in giù. Non avrebbe quindi mai più camminato, ma soprattutto sarebbe morta di infezione alle vie urinarie, perchè questo, a quanto pare, è il destino dei gatti paralizzati. Guardandola ho capito che non avrei mai potuto sopprimerla. Tutto in lei diceva che aveva ancora molto da vivere! E poi noi eravamo amiche: che razza di amicizia è quella che ti abbandona proprio nel momento del bisogno? No, non avrei mai potuto seguire il parere del neurologo. Ho quindi portato Genna da un veterinario agopuntore molto bravo, che mi ha aiutata nei primi difficilissimi mesi. Pian piano ho imparato a fronteggiare anche le infezioni urinarie da calcoli e le cistiti ricorrenti (che all’inizio erano davvero terribili), grazie soprattutto ad un testo specifico sull’omeopatia per gatti, e ho imparato a costruire i pannolini (grazie ad un sito sui gatti paralizzati), in modo tale che Genna potesse andare in giro per casa. Anni dopo ho scoperto un centro di fisioterapia veterinaria, dove mi hanno spiegato che i gatti paralizzati (così come i cani) in molti casi riprendono a camminare anche se non hanno più la sensibilità negli arti. Esiste infatti un enorme vantaggio nel camminare a quattro zampe (anzichè su due piedi) che permette al corpo di sviluppare un’andatura spinale che coinvolge anche gli arti paralizzati. Genna fa’ fisioterapia da 2 anni: ora riesce a stare in piedi da sola senza supporto… chissà magari un giorno riprenderà a camminare…
Ho imparato davvero molte cose negli ultimi 7 anni, e nonostante tutti i miei sbagli, ho continuato a tentare e a cercare l’aiuto giusto (che arrivava sempre, puntualissimo!), ed ora Genna ha un’ottima qualità di vita: si arrampica sul divano, tiene a bada gli altri 4 gatti con una verve invidiabile, cattura lucertole, gioca e riesce persino a correre ad una velocità incredibile scivolando sul pannolino. E’ una micia felice, ed io con lei.
Ogni incontro con specialisti che la potevano aiutare (tutte persone molto speciali, quelle che sono arrivate dopo il neurologo), si rivelava un aiuto anche per me, per varie cose: dalla scoperta dei poteri curativi delle acque mariane, al consiglio dell’osteopatia giusto per me, ecc. Si è innescato un percorso molto profondo di crescita spirituale, che forse avrebbe tardato parecchio, se non avessi scelto di vivere fino in fondo l’avventura con Genna.
Quindi non posso che ringraziare tutti gli animali che ho incontrato sulla via; ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa. E grazie a Myriam e a chi come lei, lavora per avvicinare l’umanità al meraviglioso mondo dei nostri fratelli animali. Michela Muraglia – Notizie
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