L’Etologia Relazionale® è impegnata dal 2013, attraverso video, corsi online, seminari, ma anche tramite articoli, editoriali e social media, in un progetto divulgativo battezzato “Empatia e Biodiversità”.
Il cuore del progetto è la riscoperta dell’immensa varietà e complessità della vita che ci circonda e che condivide con noi il pianeta Terra.
Attraverso la presentazione evo-eco-etologica di specie ‘strane’, meno note, estremamente diverse da noi (sebbene talvolta incredibilmente vicine nelle caratteristiche che ci illudiamo essere uniche della nostra particolare nicchia cognitiva), il progetto lavora per stimolare/risvegliare quel sentimento innato di attrazione per la natura che Wilson definì “biofilia”, pienamente espresso nell’incolmabile curiosità per la strabordante bellezza e diversità della vita, eredità di 4 miliardi e mezzo di anni di evoluzione.
La cultura antropocentrica in cui siamo costantemente immersi ci costringe ad una visione limitata, miope, se non addirittura ad una sensazione di solitudine, che ci porta inevitabilmente a chiuderci rispetto alle potenzialità espressive della vita, a condizionare negativamente le scelte e le emozioni che coinvolgono il nostro progresso, nonchè ad una costruzione distorta dell’immagine del mondo animale, della sua analisi ed interpretazione, limitata il più delle volte da un’altrettanto scarsa conoscenza di sé e della propria specie. Questo processo si risolve spesso in una idealizzazione erronea dell’uomo e, per estensione e prossimità, di alcuni animali pet (cani e gatti) come confine entro il quale cominciano le dotazioni e i valori più disparati (intelligenza, emozioni, capacità comunicative, moralità…) ed oltre il quale esiste un mondo vuoto, meccanico, disvaloriale, cui possiamo dedicare solo indifferenza, se non addirittura disgusto/orrore.
Aprirsi e costruire un’immagine consapevole e più profonda del mondo è una parte fondamentale della nostra crescita individuale e relazionale. Il modo in cui ci approcciamo a ciò che è altro-da-noi ed il riconoscimento della proporzione infinitesima della nostra specie nei tempi geologici del nostro pianeta e nel ventaglio della vita passata e presente, è un passaggio fondamentale per lo sviluppo di prospettive antropo-decentrate, indispensabili all’analisi etologica profonda ed alla comprensione del comportamento di altre specie fuori da box mentali antropomorfici e proiettivi… Ma anche indispensabile alla conoscenza di noi stessi, delle nostre dotazioni, dei nostri istinti, dei nostri desideri, dei nostri comportamenti, della nostra storia naturale.
Gli strumenti mentali che scaturiscono da questa visione a 360°, una volta sviluppati pienamente, permettono un’incredibile estensione della nostra sfera empatica e delle nostre capacità di osservazione, ascolto e comprensione dell’umano e del non umano.
Il circolo che si crea, e si autoalimenta in feedback, tra Curiosità, Conoscenza, Empatia e Rispetto, diventa una nuova chiave per l’orientamento dei pensieri e delle azioni umane intorno al concetto di biodiversità e della sua tutela e conservazione, evidenziandosi come strumento didattico oggi imprescindibile.
Conoscere e riconoscere il valore della biodiversità ci insegna che tutte le specie, di ogni Regno, dalla più piccola alla più grande, sono rilevanti nei termini degli equilibri globali, e, in feedback, della nostra stessa esistenza. Questo sfata l’obsoleta concezione della natura in strutture gerarchiche lineari, imperniate sull’uomo, avvalorando l’idea di una fitta trama di comportamenti, connessioni e interdipendenze insostituibili e, pertanto, degni di tutta la nostra attenzione. [Dal Seminario Empatia e Biodiversità]
Per un interessante approfondimento sui concetti di empatia leggi il nuovo libro di Myriam “Vi racconto Cascina Myriam“.