Verso la fine degli anni ’50 del Novecento, il celebre paleoantropologo Louis Leakey decise di inviare degli studiosi sul campo per osservare da vicino le grandi scimmie antropomorfe e scoprire i dettagli del loro comportamento e della loro vita sociale: questi avrebbero aiutato, nelle speranze dello scienziato, a comprendere quali fossero state le origini dell’Umanità. Le tre scienziate da lui scelte si dedicarono così anima e corpo allo studio dei primati nel loro ambiente naturale: l’inglese Jane Goodall in Tanzania a studiare gli scimpanzé, l’americana Dian Fossey tra Congo e Ruanda con i gorilla di montagna e, infine, la canadese Birutė Galdikas in Borneo, per indagare i segreti degli oranghi. La Goodall, grazie alle sue scoperte, divenne rapidamente una celebrità e, dopo il brutale assassinio di Dian Fossey, anche quest’ultima divenne conosciutissima a livello mondiale.
Il salvataggio degli oranghi
Delle tre, la Galdikas fu quella che ottenne minore notorietà, ma fu anche la scienziata che portò avanti i suoi studi per il periodo di tempo più lungo: oggi, dopo oltre quarant’anni passati sul campo a studiare le scimmie rosse, la ricercatrice canadese è ancora a capo della Orangutan Foundation International, da lei stessa fondata. Il suo centro di recupero per gli oranghi orfani e vittime della deforestazione salva da morte certa tantissimi animali, e il suo lavoro di sensibilizzazione del pubblico è altrettanto importante. Gli oranghi infatti, a causa della deforestazione illegale non hanno più un posto dove andare. E le due specie di orangutan oggi esistenti, oltre ad essere in stato di conservazione critico, si possono definire anche delle “specie bandiera”: un simbolo del loro ecosistema a rischio, in questo caso la foresta pluviale indonesiana. E gli sforzi di Birutė Galdikas e dei suoi collaboratori, oggi più che mai, sono orientati a combattere la corruzione e l’indifferenza delle istituzioni indonesiane nei confronti della deforestazione illegale, che porta ogni anno la scomparsa di milioni di ettari di foresta vergine e di tutta la biodiversità in essi contenuta.
Fonte: https://rivistanatura.com/birute-galdikas-salvataggio-degli-oranghi