12 Aprile 2018: In Kenya oggi è morta Daphne Sheldrick, una pioniera della salvaguardia dell’ambiente e in particolare degli elefanti. «Daphne viveva al fianco degli elefanti e imparava a leggere i loro cuori», è scritto sul sito web del suo ente di beneficenza.
L’elefante è un animale complesso, sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico. Sono mammiferi in cui gli etologi riconoscono grandi capacità cognitive, empatia, molto probabilmente anche coscienza di sé e una rara consapevolezza della morte. Gli elefanti vivono in società matriarcali, in cui sono le femmine anziane a rappresentare il punto di riferimento di tutta la comunità. La perdita di una madre o nonna è sempre un evento drammatico e traumatizzante.
Da ormai quarant’anni c’è una fondazione, nel cuore della savana africana, che si occupa di svezzare, educare, insegnare a vivere ai piccoli elefanti rimasti orfani per il bracconaggio. Si chiama David Sheldrick Wildlife Trust, ha la sua sede nel Nairobi National Park in Kenya, ed è stata fondata nel 1977 da Daphne Sheldrick.
Il centro di recupero è dedicato a suo marito, storico capo dei guardiacaccia del parco di Tsavo, il più grande del Kenya, morto nel 1976. Daphne ha pubblicato diversi libri ed è stata protagonista di molti programmi televisivi e film, tra cui il toccante documentario del 2011 «Born to be wild».
La grande esperienza di Daphne Sheldrick, sin dagli anni ’50 dedita ad accudire e aiutare gli animali selvatici in difficoltà, l’ha portata a diventare un’autentica istituzione in questo campo.
La sua profonda conoscenza del comportamento animale e la sua empatia l’hanno aiutata, nel corso degli anni, a sviluppare un sistema sempre più completo ed efficiente per educare gli orfani a tornare alla vita selvatica. Ma non è tutto: dopo anni di tentativi e sperimentazioni, la scienziata keniota ha messo a punto una formula di latte artificiale in grado di garantire un buon svezzamento ai piccoli pachidermi.
Le attenzioni del centro non sono però dedicate unicamente agli elefanti: anche piccoli di rinoceronte e di altri animali selvaggi, tutti vittime dei bracconieri, sono stati reintrodotti in natura grazie al prezioso lavoro della fondazione. La lunga opera di conservazione portata avanti negli anni ha consentito a Daphne Sheldrick di ricevere un grande numero di premi e onorificenze. In particolare, è stata la prima keniota a ricevere il cavalierato dalla regina Elisabetta II sin dai tempi dell’indipendenza del paese, ottenuta nel 1963.
Jane Goodall ha scritto: “E se riusciamo a lasciare anche il più piccolo segno, possiamo cambiare il mondo in una notte…” Ciò che ha lasciato Dama Daphne Sheldrick è molto più di “un piccolo segno”. Ha cambiato il mondo, in meglio.
Fonti: Rivistanatura.com e Africarivista.it