Si chiama kopi luwak ed è una prelibata bevanda ottenuta dagli escrementi di un piccolo animale, la civetta delle palme (Paradoxurus hermaphroditus). Questo piccolo mammifero onnivoro dell’Asia sud-orientale si nutre soprattutto di semi e bacche, compresi quelli del caffè che, una volta semi digeriti ed espulsi dall’intestino, vengono raccolti per produrre il kopi luwak, venduto sul mercato anche al prezzo esorbitante di 30 dollari alla tazza.
Domanda in crescita
Ma chi è disposto a pagare cifre esorbitanti per una bevanda che, a conti fatti, arriva dagli escrementi di un piccolo animale? In parecchi.
Sul mercato, infatti, i chicchi di questo caffè sono scambiati a circa 400 dollari al chilo. Un business fiorente, che ha portato dalla raccolta in natura delle bacche di caffè digerite alla produzione massiccia.
Nel Sud Est asiatico, in particolare in Indonesia, sono sorti veri e propri allevamenti improvvisati di civetta delle palme al fine di produrre dosi sempre più massicce di caffè.
Gli animali, catturati nel loro habitat, vengono rinchiusi in piccole gabbie di rete metallica e nutriti solamente con bacche di caffè. Gli spazi angusti – in natura la civetta delle palme è una specie arboricola – e la dieta composta essenzialmente di caffeina rendono gli individui di civetta delle palme estremamente stressati.
L’associazione per i diritti degli animali Peta, in una recente indagine, ha riferito che questi animali vivono esattamente come i polli in batteria: rinchiusi in spazi inadeguati e con un’aspettativa di vita molto breve.
Il record del Black Ivory Coffee, prodotto dagli elefanti
Il business certamente redditizio ha portato il canadese Blake Dinkin ad introdurre sul mercato il Black Ivory Coffee, caffè prodotto in maniera analoga al kopi luwak ma ottenuto dagli escrementi degli elefanti.
La produzione – al momento – è circoscritta al villaggio thailandese di Chiang Saen e per ottenere un chilo di questo caffè – che sul mercato viene scambiato a 18000 dollari – i pachidermi devono magiare 33 chili di bacche. Lo scorso anno sono stati “solamente” 130 i chili di Black Ivory Coffee ottenuti.
Tatto da rivistanatura.com