L’apprendimento vocale è quell’abilità grazie a cui diverse specie animali (tra cui noi umani) imparano i suoni che faranno parte del loro repertorio dall’esperienza, cioè dall’esposizione ai suoni che sentono intorno a loro, che di solito sono i genitori (ma possono anche essere altri individui o suoni ambientali). Se privati di questo tipo di esposizione, gli animali di queste specie non saranno in grado di produrre vocalizzazioni idonee alla comunicazione intraspecifica (o nel caso dell’uomo ad articolare congruamente il linguaggio parlato).
A differenza degli uccelli canori, diversi gruppi di uccelli sviluppano le proprie vocalizzazioni anche senza un’esposizione ai conspecifici. Tra questi, ad esempio, i columbidi (come i piccioni) e gli anatidi (anatre ed oche). Questo ci porta ad un anatide in particolare, l’anatra muschiata australiana (Biziura lobata) e più specificamente a Ripper, un maschio di questa specie che, grazie ad alcune preziose registrazioni conservate per oltre 30 anni negli archivi australiani, è diventato oggetto di una ricerca pubblicato dalla Royal Society.
La peculiarità di questo maschio di anatra è stata quella di aver imparato ad imitare (tra gli altri) il suono della voce umana. Un caso assolutamente fuori dall’ordinario, un aneddoto incredibile, fortunatamente documentato in una serie di files audio registrati dal suo custode (che è possibile ascoltare qui: https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rstb.2020.0243#d5984385e1).
Durante i suoi display territoriali, Ripper replicava in sequenze stereotipate i suoni di una porta che sbatte, dei borbottii umani e addirittura una frase (che qui non riporteremo in quanto volgare).
Lo studio a lui dedicato si interroga su quali siano state le condizioni che hanno permesso questa incredibile anomalia (relativamente alla famiglia degli anatidi). Come insegniamo in Etologia Relazionale®, l’indagine sugli individui va sempre rivolta contemporaneamente all’etologia e agli aspetti biografici, considerando che la relazione è un ambito di particolare importanza per l’emergenza di innovazioni e unicità del comportamento. Ripper è stato allevato a mano in un parco ornitologico australiano. In questa specie, differentemente dalla maggior parte degli altri anatidi, gli anatroccoli dipendono dalla madre per l’alimentazione. Nel parco questo compito è spettato ad una persona con cui, attraverso il meccanismo di imprinting, l’anatra ha sviluppato un intenso legame. Questa particolare situazione ha fatto sì che Ripper fosse esposto non solo alla figura umana ma anche alle vocalizzazioni umane. In altri anatidi questo non avrebbe conseguenze sulle vocalizzazioni perché, come dicevamo, non sfruttano l’apprendimento vocale. Nell’anatra muschiata australiana tuttavia il potenziale per questa capacità a quanto pare è presente, forse proprio per le sue inusuali cure parentali. Un potenziale che tuttavia non si può notare fino a che l’animale non sia esposto, durante lo sviluppo, ad un ambiente acustico molto insolito. Questa specie, presente solo in Australia, è particolarmente difficile da crescere in cattività e questo spiega perché la presenza di apprendimento vocale sia finora passata più o meno inosservata ad etologi ed ornitologi.
Questo caso, forse unico nel suo genere o forse no, apre comunque una domanda interessante: è possibile che altri uccelli acquatici, in gruppi che tradizionalmente non sono considerati dotati di apprendimento vocale, questa capacità sia in realtà passata inosservata, come nel caso della Biziura lobata?