Nell’Africa orientale e centrale gli scimpanzé sono ancora abbastanza comuni e in alcune aree convivono con i gorilla di pianura. Nel Parco Nazionale di Loango, in Gabon, è stato osservato per la prima volta un evento unico o perlomeno ancora non noto alla scienza: gruppi di scimpanzé che attaccano ed uccidono gorilla.
Il team del Loango Chimpanzee Project studia i gruppi di scimpanzé di questa area da oltre 16 anni, ma questa è in assoluto la prima volta che osservano attacchi letali verso i gorilla. Questo evento ha portato i ricercatori dell’Università di Osnabrück e del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, a chiedersi il perché di queste improvvise ostilità e, in particolare, se la perdita di habitat e il cambiamento climatico abbiano aumentato la competizione per il cibo e portato a incontri più aggressivi tra le due specie.
Le uccisioni intraspecifiche (interne ad una medesima specie) sono già state osservate più volte, sia in gruppi di scimpanzé sia in gruppi di gorilla, in varie aree dell’Africa. I maschi di scimpanzé, in particolare, si muovono in gruppi (dette coalizioni) verso le vicine comunità di scimpanzé e si lanciano contro di esse con attacchi feroci. Tuttavia, finora, le interazioni interspecifiche (tra specie diverse) osservate tra scimpanzé e gorilla sono sempre apparse pacifiche e rilassate. Occasionalmente addirittura giocose. Più volte, le popolazioni simpatriche di queste due specie sono state viste condividere gli stessi alberi da frutto.
Questa armonia (o tregua?), si è interrotta bruscamente nel febbraio del 2019, con uno scontro durato poco meno di un’ora. Un gruppo di 18 scimpanzé di Rekambo si è scontrato con cinque gorilla, incluso un silverback (il maschio dominante). Sebbene il silverback abbia tentato di difendere se stesso e il resto del gruppo, alla fine è stato circondato da un gruppo di nove scimpanzé maschi che lo hanno costretto alla fuga. Durante il caos, un cucciolo di gorilla è stato separato dalla madre e ucciso. Il suo corpo esanime è stato “passato” tra vari membri del gruppo di scimpanzé, ma non è stato mangiato (come invece ci sarebbe aspettato).
Un secondo scontro, avvenuto nel dicembre del 2019, durato 79 minuti, ha coinvolto circa 27 scimpanzé, alcuni dei quali erano gli stessi della comunità di Rekambo. Questa volta il silverback è sceso dagli alberi e fuggito senza tentare una resistenza. Una delle femmine di gorilla è riuscita a sfuggire all’attacco con il suo cucciolo. Un’altra femmina invece, circondata da otto scimpanzé maschi adulti e una scimpanzè femmina adolescente, non è stata altrettanto fortunata. Il suo piccolo è stato ucciso e gli scimpanzé ne hanno consumato la carcassa quasi interamente.
I ricercatori hanno offerto diverse possibili spiegazioni per questi attacchi. La prima è che gli attacchi siano frutto di una predazione opportunistica da parte degli scimpanzé. Tuttavia, il comportamento durante gli attacchi non si adatta ai comportamenti di caccia noti, sia prima che dopo le interazioni. Tra l’altro, in contrasto con le incursioni di caccia, nessuno scimpanzè si è nutrito delle carcasse dopo il primo scontro. Questo dettaglio non indifferente fa capire che la motivazione che innescato gli scontri non fosse di tipo predatorio. Una seconda possibile spiegazione è che gli incontri siano stati il prodotto di un’acuita competizione ecologica all’interno di una stessa nicchia (come potrebbe accadere tra leoni e iene, per esempio). Gorilla e scimpanzé hanno spesso un’elevata sovrapposizione alimentare e gli attacchi si sono verificati durante i periodi di scarsità di cibo, durante i quali è aumentata drammaticamente la competizione per le risorse, in particolare per la frutta. A sostegno di questa ipotesi, la coesistenza pacifica osservata in più episodi, si verificava in aprile, un mese in cui la sovrapposizione alimentare era più bassa. Questa è corroborata anche dai comportamenti e dai segnali degli scimpanzé, che presentavano somiglianze forti con gli scontri intraspecifici tra gruppi rivali (un contesto in cui, tra l’altro, l’infanticidio è abbastanza comune).
Questa ricerca fornisce la prima prova che gli scimpanzé possano avere un impatto letale sui gorilla. Sarà fondamentale capire se questo tipo di conflitto è realmente causato dalla competizione per le risorse, perché tra le concause del declino produttivo delle foreste del Gabon ci sono fenomeni di origine antropica: la deforestazione e la crisi climatica. Alla luce delle attuali tendenze, la situazione potrebbe quindi andare incontro ad un crescente inasprimento, con conseguenze gravi anche a livello conservazionistico.
In una complessa e imprevedibile cascata di effetti, le nostre azioni, solo apparentemente lontane, stanno interferendo negativamente sulle relazioni, una volta pacifiche, tra queste popolazioni, costringendole a una guerra sanguinaria per la sopravvivenza.